Tenute San Fabiano | Storia
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La Famiglia

 

Famiglia fiorentina residente ad Arezzo e Milano. Nobile di Firenze. Ascritta al patriziato fiorentino.

Ebbe sei gonfalonieri e quattordici Priori nel Governo della Repubblica fiorentina. Vincenzo Borghini dè Baldovinetti fu insigne storico, letterato e Luogotenente del Granduca Cosimo de’ Medici. Fu rettore spedalizzato dell’Ospedale di Santa Maria degli Innocenti in Firenze e di tutti i conventi del Granducato; dal Granduca Francesco gli fu assegnato l’arcivescovado di Pisa, che lui rifiutò in senso di grande umiltà e perché si doveva occupare degli affari dei Granduchi in Firenze. Fu riformatore delle leggi in Firenze, architetto del rifacimento del Duomo e del Battistero, grande amico del Vasari di cui corresse “ Le Vite”.

Il fratello Angiolo prese parte alla battaglia di Lepanto (ott. 1571) come comandante di una delle navi della flotta di Don Giovanni d’Austria, comandante della Flotta Imperiale – figlio naturale di Carlo V – fratello di Filippo Re di Spagna e, distintovisi, fu dallo stesso Don Giovanni insignito del titolo di conte palatino, che Filippo Re di Spagna confermò e rese trasmissibile alla famiglia Borghini, discendente dai Baldovinetti.

Capostipite Borghino di Taddeo Baldovinetti (1171) il quale in seguito a liti con la famiglia dei Buondelmonti “vendè le sue case (in Borgo S. Apostoli) che confinavano con quelle dei Buondelmonti ed andò ad abitare altrove mutando arma e casato e si disse dei Borghini”. (Memoriale manoscritto di Giovanni Baldovinetti nell’anno 1513 “Storie Fiorentine del Manni”).

Dalla famiglia Baldovinetti uscì il grande pittore Alessio. Ebbe vari ambasciatori di cui due presso la Corte di Spagna e fu insignita del Grandato di Spagna. Si estinse nel 1640: proseguì per affiliazione prima nei Poggio e dopo nei Tolomei e rivive per diritto di sangue nella famiglia Borghini che ne aggiunge il cognome. Due Borghini, Teresa e Ilaria, entrarono nella famiglia dei Medici per matrimonio. Con R.D. 7 apr. 1901 Attilio Borghini Baldovinetti ebbe rinnovato il tit. di co. Palatino (mpr.). (Per il C.S. vedi vol. XI, 1940/49). Aggiunge al proprio il cognome Baldovinetti.

Gianluigi Borghini Baldovinetti, come ultimo discendente, aggiunge il cognome della nonna paterna De Bacci Venuti, famiglia storica di Arezzo che ordinò a Pier della Francesca l’esecuzione degli affreschi della Leggenda della Croce nella Cappella grande di San Francesco.

Il libro della commissione è custodito nella biblioteca del Castello di San Fabiano ad Arezzo ed i documenti in cui si evince che fu venduto un podere per pagare il grande Piero della Francesca detto Piero di Borgo (Borgo San Sepolcro) per l’opera della vera croce nella cappella personale.

Le Tenute

La storica Tenuta di San Fabiano di proprietà dei Conti Borghini Baldovinetti de’ Bacci inizia a un chilometro dalla cerchia delle mura di Arezzo sulle colline circostanti. Essa si estende sui pendii del Casentino, a Nord – Est della città. L’attuale insediamento della Fattoria, si trova sull’antica via del mare che portava dall’Adriatico le derrate, attraversando tutta la Valle e poi sopra i monti del Casentino, per arrivare ad Arezzo.
Questa Valle è stata sotto il controllo feudale di diverse famiglie storiche di Arezzo, tra cui quella dei Bacci.

Si vedono ancora oggi lungo questa strada che arriva fin sotto le mura della Città, le torri di avvistamento e di gabella che ne indicano l’importanza commerciale e strategica. Il primo documento che prova l’esistenza di vigneti sulla proprietà risale al 1416, trattasi della vendita di un vigneto da parte di Francesco de’ Bacci per finanziare gli affreschi della Cappella di Famiglia da parte di Piero della Francesca.

L’Azienda Agricola nasce nel dopoguerra come realtà vitivinicola, per poi svilupparsi negli anni ’60 con l’imbottigliamento. Oggi è diventata una realtà importante nel mondo del vino, esportando i propri prodotti in tutti gli angoli del mondo dove si apprezza il nettare di Bacco.